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Il contesto

L’I.C. “Ungaretti – Madre Teresa di Calcutta” dal 1 settembre 2020, a seguito del piano regionale di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa per il biennio 2020-2021 e 2021- 2022 (D.R.G. n. 2432 del 30/12/2019) è composto da diversi plessi dislocati sul territorio tra Manfredonia e Zapponeta. Situati in comuni limitrofi e appartenenti al medesimo ambito territoriale, i plessi di Zapponeta e Manfredonia distano tra loro circa venticinque chilometri e presentano un background familiare medio-basso. In particolare il territorio di Zapponeta ha una radicata vocazione agricola che recluta manodopera straniera e proveniente dal sub-appennino. La scuola, costituita da tre plessi didattici (infanzia, primaria e secondaria di I grado), risulta uno dei pochi centri sociali e culturali, insieme alla chiesa parrocchiale dedicata a San Michele Arcangelo, nei quali gli alunni possono incontrarsi. I genitori sono molto presenti e alcune associazioni sul territorio, composte dagli stessi, lavorano in collaborazione con il Comune e nell’interesse della comunità scolastica. La sede centrale dell’istituto è situato alla periferia nord-est della città di Manfredonia, nel quartiere Monticchio. Le aule sono distribuite su tre plessi diversi, vicinissimi al mare (dove si affacciano un porto industriale, peschereccio ed uno turistico) e non molto distanti dal centro storico e da una zona destinata ad un parco-aziende ecosostenibili. Di fronte alla sede centrale dell’istituto sono ubicate la chiesa parrocchiale e la Casa Famiglia “Speranza”. Con la scuola collaborano giovani laureati desiderosi di emergere nel loro settore e di mettere a servizio della scuola le proprie competenze professionali. Il Teatro Comunale ospita una Residenza teatrale del Teatro Pubblico Pugliese, che programma spettacoli e laboratori teatrali destinati a grandi e piccini. Si sono avviate altre forme di collaborazione con diverse realtà del terzo settore e dell’imprenditoria locale per attività culturali, didattico-educative e laboratoriali. Tutte queste realtà costituiscono una rilevante e preziosa risorsa nell’azione e nel processo educativo dell’istituto. Gli studenti con cittadinanza non italiana, che frequentano i vari plessi nelle diverse sedi, appaiono perfettamente integrati e parlano bene l’italiano. Un piccolo gruppo di alunni che frequenta la sede di Manfredonia proviene dalla frazione Macchia di Monte Sant’Angelo: sono in genere ben integrati nei gruppi classe, ma non mancano situazioni di conflittualità e di emarginazione che vengono prese in carico nella programmazione educativa e didattica; inoltre si registra la presenza nell’istituto di alunni provenienti da situazioni familiari difficili ed accolti dalla Casa Famiglia “Speranza”, che offre continue occasioni di confronto e di crescita, sotto il profilo umano e solidale. La scuola è costantemente impegnata nell’adozione di strategie di insegnamento e di valutazione coerenti con prassi inclusive, nella valorizzazione e nell’ottimizzazione delle risorse a disposizione, nell’attenzione dedicata all’accoglienza ed alla continuità nel passaggio ad altri ordini di scuola. Si è sviluppato un curricolo molto attento agli alunni con Bisogni Educativi Speciali presenti nell’Istituto, attivando percorsi formativi personalizzati e inclusivi. In questo contesto socio-culturale l’istituto rappresenta un buon elemento di aggregazione. Nella generalità positivi risultano, infatti, la motivazione e l’interesse da parte delle famiglie verso le proposte educative. Su entrambi i territori la scuola è fondamentale non solo come luogo di cultura e di istruzione ma anche come istituzione che offra all’utenza stimoli e momenti di scambio e d’incontro tesi al superamento del disagio giovanile. Il territorio proviene dall’ormai evidente fallimento dell’industrializzazione forzata che interessava il triangolo Monte Sant’Angelo – Manfredonia – Mattinata con la chiusura dell’Enichem nel 1994. Il rilancio della piccola e media impresa (Manfredonia Sviluppo e Contratto d’Area) nella piana di Macchia fatica a decollare e non lascia spazio all’ottimismo. Cauto ottimismo, tuttavia, provengono dalle possibilità offerte dal turismo. Il turismo del Gargano offre qualche possibilità di sviluppo legato all’offerta di percorsi culturali, enogastronomici, religiosi e perciò è legato allo sviluppo della qualità e della destagionalizzazione. Il territorio è ricco di testimonianze artistiche, religiose, culturali, paesaggistiche. Fruizione dei beni culturali e museali, in senso molto ampio compreso il Parco del Gargano; creazione di percorsi personalizzabili (turismo religioso, ambientale, sportivo, culturale, scientifico si intrecciano nel territorio); innovazione sociale, possono trovare in questo luogo le condizioni storiche e culturali ideali per svilupparsi.Il Gargano e il Tavoliere offrono una variabilità di ecosistemi unica al mondo che li rendono laboratori ideali per l’innovazione agrobiologica, in un territorio che presenta una vocazione agricola (Tavoliere), un ricco patrimonio forestale (Gargano), ed un mare, l’Adriatico, che si pone come linea di sviluppo verso l’oriente. Interessanti indicazioni provengono anche dalla programmazione della Regione Puglia, che rivolge la propria attenzione a stimolare e supportare la nascita di nuove imprese, con il coinvolgimento sia della filiera manifatturiera ed agro-energetica, sia di quella di erogazione dei servizi, quale fattore di creazione di nuova imprenditorialità e di nuova occupazione.